lunedì 8 marzo 2010

Cera ... al lume di candela

Candlelight dinner ... ovvero "cena al lume di candela": potete immaginare qualcosa di più romantico? Il fascino perverso delle candele non risiede solo nella qualità rituale e intima della loro luce però una persona "normale" penserebbe, al massimo, di utilizzarle per scopi intrusivo-masturbatori mentre un praticante sadomaso, in generale, va oltre e pur non disdegnandone l'uso sessuale più banale e immediato preferisce usarle come strumenti per interminabili e raffinate sevizie.

Un sottofondo musicale discreto (magari i Notturni di Chopin oppure il Bolero di Ravel) nella stanza illuminata da candele; le ombre danzano nella luce calda e incerta d'innumerevoli fiammelle.

Candele per rischiarare e celare una scena, candele per scaldare e seviziare, candele per eccitare e preparare la via al piacere.

Si può dire che l'anticamera del sadomaso siano proprio loro, le candele; non oggetti speciali o costosi o rari, le semplici e casalinghe candele, le stesse che da bambini si guardavano illuminare il buio inatteso quando, per un caso o per l'altro, saltava la corrente e la magia della luce elettrica abbandonava i bulbi incandescenti delle lampadine.

La danza del piacere e del dolore richiede la flebile e remissiva luce delle candele, la sua complicità con le tenebre, la sua presenza discreta e oscillante.

Il fascino perverso delle candele non risiede solo nella qualità rituale e intima della loro luce però una persona "normale" penserebbe, al massimo, di utilizzarle per scopi intrusivo-masturbatori mentre un praticante sadomaso, in generale, va oltre e pur non disdegnandone l'uso sessuale più banale e immediato preferisce usarle come strumenti per interminabili e raffinate sevizie.

Strumenti di piacere e dolore quindi ma prima di usarle è bene ricordare due regoline fondamentali:

> le fiamme bruciano
> la cera fusa ustiona

Chiedo scusa se quanto a seguire vi sembrerà banale, ovviamente siete adulti e consapevoli quindi richiamare qui e ora alcuni suggerimenti per evitare danni è solo un mio scrupolo, per lo più orientato a chi vorrebbe provare per la prima volta ma è trattenuto da ovvi dubbi e riserve.

In primo luogo ricordate di tenere molto vicino e a portata di mano una scodella con ghiaccio in cubetti (vedremo dopo come usarlo ;-)), un asciugamano bagnato, magari (ma non esagerate nella sicurezza per non creare allarme ingiustificato) lasciate nei paraggi, anche se dissimulato, un piccolo estintore da automobile.

Soprattutto ricordate che le fiamme bruciano rapidamente capelli e parrucche e tessuti sintetici. State sempre lontani dal volto della sub che si appresta a essere ricoperta di cera bollente, se ha lunghe chiome di qualsivoglia colore fatene una coda e magari anche uno chignon per evitare che vampeggianti attimi di panico interrompano il vostro divertimento.
Preparate e usate una base di materiale non infiammabile per poggiare le candele e una stoffa o un telo plastico sul quale le gocce di cera possano colare senza rovinare il parquet nuovo nuovo o il lenzuolo di seta nera tipo "notti perverse" appena estratto dalla confezione. La cera è la più grande amica delle superfici, nel senso che una volta attaccata il toglierla è "solo" una questione di ore .... innumerevoli ore.
Una volta decisa la posizione della vostra "vittima" (consenziente e consapevole "vittima"  ovviamente) ci sono ancora da fare un paio di osservazioni di carattere tecnico: legare o non legare?

Quale candela usare? Come? Dove?

Se c'è tra voi un rapporto consolidato Dom/sub e tanta fiducia reciproca il modo più intenso per colare cera rovente sulla pelle è senza legature. La volontà di chi domina si esercita ordinando, occhi negli occhi, che chi subisce stia del tutto e completamente ferma è una parte molto, esageratamente, coinvolgente del gioco, ve lo assicuro.

Legare e bendare gli occhi, invece, serve in modo scenico al piacere estetico del Dominante ma serve soprattutto alla sub per "scaricare il peso della responsabilità" e per "isolarsi nelle sensazioni". Infatti una legatura permette di dare per scontato che non ci saranno movimenti inaspettati mentre il Dominante esegue il suo lavoro con candele accese ma, ancor di più, permette alla sottomessa con minore esperienza di "lasciarsi andare" e "delegare il controllo" mentre bendata si concentra solo sulle sensazioni di calore e bruciante piacere che scivolano sul suo corpo, goccia a goccia, goccia dopo goccia.

Legare o non legare dipende sempre dalla relazione e dalle fantasie del momento ma in ogni caso è necessario capire ad ogni minimo segno d'insofferenza se la via giusta è quella intrapresa o se invece bisogna cambiare strada.

Soprattutto pensate che la tensione emotiva di chi deve controllare, goccia a goccia, attimo dopo attimo, piacere e dolore nello stesso momento, eccitazione e timore, è molto elevata e non è possibile prevedere se ci saranno scatti (pericolosi quando la fiammella è vicina alla pelle) o crisi di "claustrofobia" da nodi e legature. Siate pronti in ogni caso ad evitare, come Dominanti, incidenti anche lievi sul percorso e soprattutto siate pronti ad interrompere tutto se le cose prendono una piega poco gratificante per entrambi.

Ci sono fondamentalmente tre posizioni principali che una sub può assumere per essere "rivestita" di calda cera: in ginocchio, a quattro zampe (o sdraiata a pancia in giù), sdraiata supina con, magari, una bella legatura a croce sul letto.
A seconda della posizione è possibile prevedere alcune interessanti varianti del gioco ma, prima, è bene verificare il corredo di candele a vostra disposizione: candele di paraffina (bianche), candele di cera d'api (gialle), candele colorate, candele "votive" e lumini.

Vi consiglio di soffermarvi sulle candele colorate. Non dico che non vadano usate del tutto ma sarebbe bene sapere se sono colorate con coloranti naturali (pigmenti vegetali) o a mezzo dell'aggiunta di resine sintetiche pericolose per la pelle. Inoltre le candele colorate con resine artificiali fondono ad una temperatura maggiore e la cera colata potrebbe essere troppo calda e potrebbero causare scottature più difficili da guarire e più profonde del consentito.

Le candele di paraffina fondono a temperature tra 54°C e 57°C mentre le candele di cera d'api fondono tra i 60°C se costruite con favi arrotolati e utilizzati direttamente e i 70°C se costruite con cera d'api fusa e colata in stampi. A temperatura decisamente inferiore (50°C) fondono le candele dei bicchierini tipo "lumini" il cui impasto ceroso viene addizionato con un olii minerali che ne abbassano il punto di fusione.

Le candele colorate possono fondere a temperature anche superiori e comunque sarebbe bene, in assenza di ulteriori informazioni, o rinunciare o provare sulla propria pelle (sì cari e care Dominanti, la responsabilità è la nostra) colando nell'incavo del proprio gomito e da distanze diverse alcune gocce di cera fusa. Stessa procedura dovrebbe essere seguita per tutte le candele "nuove" in cera d'api mentre per la paraffina e per i lumini è quasi del tutto inutile e semmai serve a tranquillizzare se stessi ... e non solo ;-).

Tenendo in considerazione queste informazioni e che ad ogni metro di "caduta" la temperatura scende di circa 5°C iniziamo il nostro "lavoro di cera".

Ho cosparso la pelle della mia schiava di olio e ora lei è nuda, in ginocchio davanti a me, le braccia dietro la schiena, occhi nei miei occhi, seni protesi, luccicanti nella luce delle candele che intorno brillano discrete. Scelgo con calma tra quelle che ho acceso e poggiato sul basso tavolino al mio fianco. Tengo stretta nel pugno la lunga coda di capelli e così le impedisco di muoversi se non per qualche millimetro. Sotto le sue ginocchia comodi cuscini, tra le mie mani una candela di paraffina: tutta la scena è costruito per durare a lungo, molto a lungo. 

Colando goccia a goccia nell'incavo delle clavicole la cera disegna lunghe vie bianche che si avvicinano ai capezzoli solcando i seni ...

Togliere la cera, alla fine, sarà solo una questione di pazienza, eccitazione e mira. A mano, pian piano, con il flagello (flogger) colpo per colpo con calma metodica e sadica pazienza, con una doccia d'acqua fredda o al massimo tiepida e una buona striglia ...

L'olio (va bene anche un olio per bambini) cosparso preventivamente sulla pelle non solo esalta la bellezza luccicante della propria schiava ma aiuta decisamente a levare le tonnellate di cera che, goccia a goccia, le scaricherete addosso.
Garantito.

Quando si cola cera su una persona in ginocchio bisogna considerare che non è possibile regolare bene l'altezza di caduta, si parla al massimo di 30-40 cm e non di più quindi è fortemente sconsigliato usare candele colorate (soprattutto se con coloranti sintetici) e cera d'api in questa posizione. Sarebbe difficile evitare ustioni profonde, difficilmente sopportabili e il gioco potrebbe volgere rapidamente verso una sgradita conclusione.

Più interessante e controllabile è la colatura di cera sulla schiena e sul sedere. Regolando l'altezza di caduta e decidendo varie combinazioni tra candele, area di colatura e colori si possono creare vere e proprie opere d'arte su corpi tesi nel dolore e nel piacere. Ovviamente sarà delizioso osservare le reazioni della propria "lavagna" quando sottili rivoli di cera "sfuggiranno" dalla schiena e scivoleranno roventi lungo la pelle sottile e sensibile dei fianchi o lungo il solco altrettanto sensibile delle natiche.

Questa posizione è tipicamente utilizzabile per giocare prevalentemente con dolore, calore, sottomissione e umiliazione: frequenti ispezioni agli organi sessuali e osservazioni intime sullo stato d'eccitazione della schiava, colpi di flogger ben assestati per ripulirne la schiena, ordini perentori sulla postura d'assumere e, ovviamente ... quanto la vostra fantasia fuori dall'S/M vi suggerisce di fare per utilizzare un corpo arrossato e delicato che si offre alle vostre sevizie e ai vostri desideri ... d'ogni tipo ;-).

La posizione che offre, alla fine, maggiori e quasi illimitate possibilità è quella classica con la propria schiava (ma le cose sono più o meno simili a ruoli diversi e con qualsiasi tipo di abbinamento ruolo-sesso) legata a croce sul letto, collo, seni, pancia e sesso esposti alle vostre roventi cure. Qui il gioco può durare davvero in eterno se badate ad eseguire legature che tengano ferme braccia e gambe (vi consiglio di acquistare polsiere e cavigliere in pelle presso i negozi specializzati ...) ma non immobilizzano del tutto. Qui la presenza del ghiaccio è quasi d'obbligo, soprattutto quando goccia dopo goccia la cera avrà coperto i capezzoli colando da questi a raggiera verso tutto il seno e i fianchi. Soprattutto quando, tolta la cera dai capezzoli, si poggeranno i cubetti gelati sulla pelle rovente e sensibile fino a passare dal sorriso di gratitudine dei primi attimi di sollievo allo strillo di dolore strappato dal ghiaccio che, dopo qualche istante, inizia a mordere la carne in modo più bruciante e doloroso della cera.
Lascio a voi il resto e il piacere di giocare con la vostra morbosa fantasia, ma non senza due ultime osservazioni; colare cera e usare ghiaccio sugli organi genitali non è vietato, però qui ci vuole attenzione e capacità di giudizio soprattutto niente cere d'api o cere colorate, solo e unicamente paraffina. Il ghiaccio sul clitoride provoca contrazioni deliziose della vulva, deliziosamente sgradevoli, ovviamente, ma sconsiglio vivamente d'inserire ghiaccio nella vagina, soprattutto se la ragazza è facilmente soggetta a cistiti o infezioni vaginali.

Per i genitali maschili tenderei a sconsigliare di colare la cera d'api o cere colorate sul glande e di evitare la tentazione di riempire il canale uretrale, anche se solo superficialmente.

Colare cera sul volto di una persona? In qualche sito web m'è capitato qualche volta di vedere immagini di questo tipo. Io sconsiglio vivamente la pratica per l'immensa quantità di rischio connessa a danni permanenti agli occhi. Quindi astenetevi dall'idea di una maschera di cera della vostra schiava, tanto dal collo fino alla punta dell'alluce avete davanti intere autostrade di piacere e di dolore da percorrere senza praticamente altro rischio se non quello di divertirsi, eccitarsi e stare benissimo per ore e ore.

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