Sconsigliata la lettura a persone facilmente impressionabili, deboli di stomaco, non profondamente sadiche non profondamente masochiste. Se andate avanti lo fate a vostro rischio e pericolo, ovvero, se non volete sentire puzza non cacciateci il naso ;-).
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Florence Willson
Il re Salomone diede alla regina
di Saba quanto essa desiderava e aveva domandato, oltre quanto le aveva dato
con mano regale. Quindi essa tornò nel suo paese con i suoi servi.
Primo Libro dei Re, X-13
Il ventitsette agosto 1732
i cancelli del mercato di Williamsburg, Colonia della Virgina, si aprirono
nella sonnolenta indifferenza di una città soffocata dal caldo afoso di tarda
estate.
Pochi, pochissimi, i personaggi che
s'aggiravano, alle nove del mattino, nel recinto degli schiavi, per lo più
sfaccendati e trafficanti di bassa lega, gente con scarsa moneta e poca voglia
di lavorare; i mercanti importanti, quelli grossi di pancia e di borsa, stavano
ancora a letto, ancora spossati dall'afa incessante, ancora stremati dall'ennesima
notte insonne e per nulla ispirati dall'idea di scendere in campo fin dalle
prime ore della giornata. Gli affari migliori, comunque, erano in là da venire
e si sarebbero realizzati, forse, molto dopo l'ora di pranzo, con la nuova
infornata d'africani stivati nel ventre del "Prince Royale" approdato
due sere prima nel vicino porto di Jamestown.
Florence Willson arrivò così, tra
l'annoiata curiosità di pochi sfaccendati e la prima calura del mattino,
trascinata da un carretto malmesso e cigolante al quale era legata da una corta
catena, fissata saldamente al collare ferreo che le stringeva la gola
soffocandola ad ogni strattone.