Una giovane donna. Ecco come gli altri t'hanno vista mentre salivi le ampie scale del palazzo. Una giovane donna, certo, una bella donna, alta, con un seno importante, questo hanno visto di te. Questo ha visto di te, soprattutto, il portinaio. Una giovane, bella donna con pantaloni di lino e una maglietta chiara aderente, fin troppo aderente, questo di te ha visto la vedova inconsolabile del primo piano, quella che veste a lutto da vent'anni per nascondere sotto il nero funebre un'anima oscura come la morte stessa.
domenica 18 dicembre 2011
Parlami di te ... ma non troppo
Qualche giorno fa, mentre tornavo indietro sui miei passi ricalcando orme impresse nella memoria e percorrevo la mia strada verso casa riavvolgendo un film che mai più vorrò ripetere, pensavo che ci sono persone incapaci di vedere se stesse se non raccontandosi come in un romanzo, se non presentandosi al mondo, ai propri occhi, al proprio io come eroi o eroine di tragiche o epiche storie, di tragiche o epiche epopee di fronte alle quali “Radici” diventa una commediola all’italiana e “Via col vento” un telefilm wester lunghetto e noioso.
Il più delle volte le storie che queste persone si cuciono addosso sono storie di profondi, intensi e disperati amori in quanto gli accessori di scena per queste drammatiche epopee sono disponibili a prezzi più accessibili rispetto tutte le altre tipologie, da quelle d’avventura ove necessita (almeno) comprare una bussola e una borraccia a quelle di fantasy dove se non hai un drago, anche di seconda mano, anche asfittico come Fumè (il padre di Grisù) non sei nessuno. Qualche strizzata di cuore, un paio di fazzoletti ricamati, tramonti ingialliti su viali alberati e bianche selvagge scogliere battute dalle onde e dal vento sono mediamente a basso prezzo, in genere gratuitamente offerte da una Madre Natura più che generosa e dispendiosa in melensi scenari romantici.
Scusi, lei è masochista?
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SSC - Storia e geografia di una perversione
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I non vivi
Esistono nel mondo scintillante del cyberspazio i "non vivi". Non sono un'evoluzione dei più famosi succhiasangue "non morti", i vampiri che si nutrono di fluidi umani e di globuli rosei, non ne sono neanche la pallida (!!) effige eggià che pallidi sono, e di molto, i nostri vampirici zannuti eroi.
I "non vivi" i non-nosferatu sono esseri parziali, la cui unica somiglianza con i vampiri e con alien è la virulenta fittizia vitalità, la sempri-presente obiquità.
I non vivi, che d'ora in poi chiamerò nv sono riconoscibili da pochi segni distintivi, tutti palesi quando si abbia il tempo e il modo di osservarli in azione:
1) sono presenti sempre e ovunque;
2) non hanno la benché minima cognizione teorica o pratica dell'argomento di cui discutono;
3) infettano con la loro presenza ogni byte di un sito, richiamandosi l'un l'altro e componendo metastasi sempre più estese fino ad uccidere qualsiasi cosa possa vagamente somigliare ad un'idea.
1) sono presenti sempre e ovunque;
2) non hanno la benché minima cognizione teorica o pratica dell'argomento di cui discutono;
3) infettano con la loro presenza ogni byte di un sito, richiamandosi l'un l'altro e componendo metastasi sempre più estese fino ad uccidere qualsiasi cosa possa vagamente somigliare ad un'idea.
Il BDSM compie 20 anni!!
Il 21 dicembre 1990 può essere considerato come la data di nascita di una percezione errata e distorta del S/M (Sado/Maso) che ha portato nei tre anni successivi a coniare, post dopo post in una nota newsgroup[1] di alt.sex, il termine BDSM fino ad allora non solo non utilizzato ma mai neanche teorizzato in nessun sito, racconto, lavoro o statuto associativo.
Possiamo dire buon compleanno!!! E sono tanti 20 anni di esistenza senza giustificazione se pensiamo che molti degli utenti di internet ancora non erano nati e moltissimi ancora neanche ci pensavano al sadomaso, che chi c'era non ci credeva neanche lontanamente alla possibilità che uno scherzo (o poco più) in rete sarebbe diventato l'acromino seriamente e dottamente sostenuto da tutti quanti da lì a pochi anni e solo per "sentito dire" o "letto nei forum".
Possiamo dire buon compleanno!!! E sono tanti 20 anni di esistenza senza giustificazione se pensiamo che molti degli utenti di internet ancora non erano nati e moltissimi ancora neanche ci pensavano al sadomaso, che chi c'era non ci credeva neanche lontanamente alla possibilità che uno scherzo (o poco più) in rete sarebbe diventato l'acromino seriamente e dottamente sostenuto da tutti quanti da lì a pochi anni e solo per "sentito dire" o "letto nei forum".
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E' qui la festa? Prima parte Sadistique e Secret

Nel tempo le feste a tema BDSM si sono moltiplicate e appena iscritti a qualche sito o comunity state certi che sarete subissati d'inviti a feste, cene aperitivi e incontri di ogni sorta e natura, in ogni dove, o quasi, della penisola.
Tutto bene direi, se ci s'incontra e dal virtuale si passa al normale dov'è il problema? Il problema è che non esiste un modo per definire la qualità di una festa se non ... partecipando; però una volta che vi siete sobbarcati qualche chilometro, vi siete vestiti come pensavate fosse indicato e avete anche speso qualche soldino in attrezzatura che fare se la festa non vi soddisfa? La formula soddisfatti o rimborsati non esiste, guai se fosse così.
Tutto bene direi, se ci s'incontra e dal virtuale si passa al normale dov'è il problema? Il problema è che non esiste un modo per definire la qualità di una festa se non ... partecipando; però una volta che vi siete sobbarcati qualche chilometro, vi siete vestiti come pensavate fosse indicato e avete anche speso qualche soldino in attrezzatura che fare se la festa non vi soddisfa? La formula soddisfatti o rimborsati non esiste, guai se fosse così.
E' qui la festa? Seconda parte - Ultimo Lunedì e festa del piede.
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domenica 11 dicembre 2011
Appartienimiti
Appartienimiti ovvero come farsi servire affermando l'esatto contrario.
Scritto il 17/04/2010 in Gabbia e qui riesumato a "gentile richiesta".
Il tema dell'appartenenza nel mondo del BDSM è stato discusso in migliaia di forum e c'è, ormai, tutto un filone commerciale che lo sta sfruttando alla grande con simpatici gadget: magliette con scritte lustrinate (Maybe I'm your slave, you're MY Owner by sure - Forse io sono la/il tua/o schiava/o ma per certo tu sei il/la mio/a Padrone/a) personalizzate lui/lei-master/mistress, collari in pelle di ghepardo gratinato con diamante centocarati in cima, ciottole per schiavi-ve in cristallo swarosky (non rompete, non ricordo come si scrive, non ho voglia di alzare il culo dalla sedia e non apro wikipedia per fare la figura del saputello, troppa fatica e voi, non la meritate ) frustini mignon per sederini delicati e fruste dieci-centimetri per non sbagliare la mira e frustare estattamente nei cinque millimetri quadrati consensualmente concessi. Il che non è per niente male se si ha mira e si crede fortemente nella consensualità, a dire il vero, ma stride, contrasta e fa a cazzotti con le altre e più velletarie proposizioni degli "appartenenti" e delle "appartenenti" di tutti e quattro i generi sessuali e transessuali.
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Oscenità
Secondo la sacerdotessa della letteratura erotica di fine (e inizio) millennio Isabella Santacroce o un'adepta di questo nuovo culto del non culto, non ricordo bene, osceno è ciò che viene offerto senza veli, senza maschera alle scene, allo sguardo, al desiderio o al disgusto, poco importa. Ho trovato osceno il mio volto in qualche momento della mia vita, oscenamente esposto al mio sguardo, in questo senso, oscenamente nudo in uno specchio che mi urla gli anni passati nel nulla.
Aspettare ... aspettarsi.
Aspettare ed aspettarsi è un esercizio linguistico di rara bellezza estetica. Aspettarsi, soprattutto, è una parola ambigua che segna le menti come una frustata o un giro di corda segnano il corpo.
Ci si aspetta nel senso che entrambi aspettiamo l'una o l'altra persona. Ci si aspetta nel senso che entrambi, dall'una o dall'altra persona, abbiamo già in lista quello che ci farà piacere ricevere, quello che ci farà piacere che venga accettato e ricevuto.
Il guaio è che sempre qualcosa si aspetta, che siamo sempre in perenne rincorsa del dopo, del poi, del conseguente che non è mai scontato, che non è mai nostro potere decretare.
Gestalt era ed è una filosofia d'approccio psicoterapeutico e qualcosa di più, è una filosofia di vita, è una bugia sociale che si materializza negli anni 60 ma che ha del vero, del giusto, del completamente errato.
venerdì 9 dicembre 2011
BDSM e minori, due mondi che non possono coesistere
Uno dei requisiti fondamentali e inderogabili per l'accesso alle pratiche BDSM (1) è la maggiore età legale, in Italia 18 anni. Lo sviluppo completo del sistema limbico (emozioni e ricordi) avviene tra i 14 e i 15 anni mentre la corteccia cerebrale prefrontale (capacità di prevedere conseguenze e rischi del proprio operato) arriva a pieno sviluppo solo a 20 anni. In base a questa considerazione la capacità negoziale di un minorenne è fortemente abbassata dall’emozione e dal desiderio. Pretendere che, almeno, si rispetti questo limite legale è il minimo per un praticante sia che si riconosca nel RACK (2) sia che si riconosca nel SSC (3). Ancora una volta si tratta di compiere una scelta operativa chiara e oggettiva nell’entrare consapevolmente nel mondo del BDSM.
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